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Una “scienza del nuovo” per affrontare i cambiamenti che stanno per arrivare

Viviamo in tempi in cui cambiamenti economici, sociali e demografici si intrecciano in modo profondo con trasformazioni tecnologiche dirompenti, rendendo il futuro un’incognita sempre più difficile da decifrare. In un mondo sempre più complesso e in continuo rapido mutamento l’unica informazione certa che abbiamo sul futuro è che è diverso dal presente. Per consentire al cambiamento di diventare miglioramento è necessario fare in modo che ciò che di diverso e nuovo il futuro porta rispetto al presente sia messo nelle condizioni di rendersi valore aggiunto.

Giovani e tecnologie. C’è un cambiamento che occorre governare

Le nuove tecnologie interagiscono con i processi di apprendimento delle nuove generazioni e la visione del proprio spazio strategico di azione nella realtà in cui vivono. Il rapporto tra giovani e nuove tecnologie va quindi considerato come un laboratorio continuo in cui approfondire conoscenza, modalità di uso, competenze e consapevolezza rispetto ai rischi. Tutto ciò che non funziona nel favorire in modo positivo tale relazione porta i giovani a subire il cambiamento anziché attrezzarsi a governarlo. Il cambiamento non porta in modo scontato a miglioramento. E’ cruciale, allora, chiedersi continuamente come le nuove generazioni interpretano le nuove tecnologie e cosa si aspettano dal loro utilizzo.

Una chiamata collettiva va favorita con gli strumenti adeguati

Gli italiani – ma vale per gran parte del mondo più ricco – si erano abituati a vivere una normalità libera dai grandi flagelli della guerra e della peste presenti in modo endemico nel passato. L’Uomo andato sulla Luna pensava di poter guardare da lontano i terribili rischi del mondo vissuto dalle generazioni precedenti. In effetti è così, ma solo se non diamo per scontato la possibilità che grandi conflitti e grandi epidemie, pur in forma diversa, possano tornare a colpire. Questo timore è diventato particolarmente acuto in queste ultime settimane, perché la sensazione di tutti è di trovarsi come i protagonisti di Pleasantville: strappati dalla nostra quotidianità e catapultati improvvisamente dentro ad una fiction, di quelle con trama distopica.

Coronavirus, l’appello dei docenti: “Utilizzare a fondo la tecnologia per sconfiggere prima il male”

Di fronte alla drammatica emergenza del Coronavirus il nostro Paese, come quasi sempre accade in momenti estremi, sta dando prova di civiltà e di grande solidarietà. Molte ragazze e ragazzi si sono fermati per tutelare la salute dei più anziani, il cui rischio di mortalità per il virus è molto più elevato. I canti e le bandiere sui balconi testimoniano che in momenti terribili scopriamo di avere energie e risorse inaspettate. Il personale sanitario nelle regioni più colpite, Lombardia in testa ha dato prova di piena disponibilità, spesso di eroismo.