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Il rapporto problematico tra giovani e lavoro, richiamato con significativa convergenza nei messaggi di fine anno del Presidente Mattarella e di papa Francesco, è un nodo che da troppo tempo soffoca le possibilità di crescita del paese. Ma se vogliamo davvero scioglierlo dobbiamo prima di tutto chiederci cosa intendiamo per “crescita”. Dibattiti pubblici e policy continuano, infatti, ad essere centrati sul “come crescere”, senza una chiara idea di “quale crescita”. Se è facile, infatti, riconoscere che il modello di sviluppo che ha caratterizzato il XX secolo non funziona più e non è più sostenibile, è molto più arduo capire cosa può avere successo nel futuro, tanto più in un mondo che cambia rapidamente e in modo imprevisto.