ESTRATTO
Il demografo e statistico sociale Alessandro Rosina offre la lettura di un esperto per questa Italia di primi e unici geniti: «Si può convivere con l’inverno demografico se non scendiamo sotto 1,5. Francia, Svezia, gli stessi Stati Uniti sono sopra questa soglia di rischio. Con i nostri livelli il Servizio sanitario nazionale non può reggere. Gli altri Stati compensano con l’immigrazione, noi abbiamo adottato politiche anti-stranieri. Ripartiamo dal numero dei figli che le coppie italiane desiderano e mettiamole nelle condizioni di raggiungerlo. Quel gap tra 1,2 e 1,8 è lo spazio in cui devono muoversi le politiche: accesso all’abitazione a prezzi abbordabili, ingresso stabile nel mondo del lavoro, salari adeguati. E, dopo il primo figlio, la copertura degli asili nido: da noi è sotto il 30 per cento quando le nuove indicazioni Ue parlano del 45. Le politiche per la natalità non possono dipendere da incentivi occasionali, che producono incertezza. Il male più grande.