06/06/2024 | |
IL FATTO QUOTIDIANO - 6 Giugno 2024 |
“Si figuri se non capisco questo problema, però i dati non dicono questo“. La premier Giorgia Meloni non ha dubbi: mercoledì, rispondendo a una domanda del direttore del TgLa7 Enrico Mentana, ha contestato il contenuto delle considerazioni del governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta sulla necessità di un ingresso di immigrati regolari molto più ampio di quelle che sono le stime dell’Istat per controbilanciare l’effetto del calo demografico. La leader di Fratelli d’Italia non ha portato però evidenze differenti rispetto a quelle su cui ha ragionato l’economista scelto lo scorso anno dal governo per guidare via Nazionale. Si è limitata a rivendicare ancora una volta di aver “scoperto” e denunciato i guasti del decreto Flussi, in realtà noti da anni. Ha insomma cambiato discorso.
A confermare la versione di Panetta sono però – oltre alle analisi di via Nazionale – i principali demografi italiani: da Alessandro Rosina, che da anni predica la necessità di incentivare la natalità e nel frattempo allargare la forza lavoro anche con gli stranieri in ragione di “almeno 300-400mila l’anno“, a Francesco Billari, rettore della Bocconi, che stima in 450mila – contro i 350mila previsti ogni anno dall’Istat nel prossimo decennio – gli ingressi annui indispensabili per contenere il calo della popolazione destinata in caso contrario a scendere a 58,1 milioni nel 2030 e 45,8 nel 2080. E soprattutto il crollo del numero di italiani 30-34enni, giovani adulti che si avviano verso l’apice della vita attiva.