04/08/2015 | |
PANORAMA |
Un motivo per andarsene è anche la bassa fiducia nelle istituzioni e in particolare nella possibilità che la politica locale sia in grado di migliorare le condizioni di vita e lavoro dei cittadini. La fiducia nelle istituzioni locali è pari al 23% per i giovani italiani in generale, mentre scende al 17% per i giovani del Sud. “Rispetto alla fiducia nelle proprie capacità e al considerarsi la principale ricchezza del proprio paese – spiega il prof. Alessandro Rosina, tra i curatori dell’indagine – non c’e’ molta differenza tra giovani meridionali e settentrionali. Oltre il 90% degli intervistati e’ infatti convinto, con omogeneità su tutta la penisola, di essere la risorsa più importante che l’Italia dovrebbe mettere in campo per tornare a crescere. Quello che fa la differenza tra Nord e Sud sono, da una lato, le opportunità di trovare lavoro e la qualità dell’occupazione. In particolare pesano l’instabilità e le basse remunerazioni, indicati come aspetti problematici da oltre la metà dei giovani occupati nel Sud. Inoltre maggiore nei ragazzi meridionali è la sfiducia nella classe dirigente locale e nelle prospettive future di miglioramento. La conseguenza è che per i giovani del Sud risulta molto piu’ drastica la decisione tra rimanere ma dover rivedere al ribasso le proprie aspettative lavorative e i propri obiettivi di vita, o invece andarsene altrove. Solo il 16% e’ infatti indisponibile a trasferirsi. Se però in passato come destinazione prevaleva il Nord Italia, ora più della metà degli under 30 meridionali punta a un possibile volo direttamente all’estero“.