Nove giovani su dieci pensano di emigrare, sei su dieci sono disposti ad andare all’estero

19/02/2016
LA STAMPA
Nove giovani su dieci pensano di emigrare, sei su dieci sono disposti ad andare all’estero LA STAMPA

Appaiono smarriti e preoccupati i giovani italiani, che vedono con grande pessimismo la situazione del nostro paese e considerano le opportunità offerte sensibilmente peggiori rispetto al resto del mondo sviluppato. Infatti, tre giovani su quattro hanno questa opinione. Rispetto allo scenario non incoraggiante i giovani italiani non rimangono però passivi. Alcuni puntano su un adattamento al ribasso, quantomeno in attesa che le condizioni possano poi migliorare; altri hanno maturato la consapevolezza della necessità di rimboccarsi le maniche e diventare intraprendenti o imprenditori di se stessi. Mentre per altri ancora la soluzione è quella dell’emigrazione. Infatti, l’88,3% dei giovani italiani è disposto ad emigrare stabilmente pur di migliorare le proprie condizioni di vita e di lavoro. Oltre il 60% è disposto a farlo anche all’estero. Titolo di studio e status occupazionale influiscono poco su questa scelta, perlomeno per i giovani italiani.

Sono alcuni dei dati evidenziati dal Rapporto Giovani, l’indagine nazionale promossa dall’Istituto Giuseppe Toniolo, in collaborazione con l’Università Cattolica e il sostegno di Fondazione Cariplo e di Intesa Sanpaolo, nell’ambito della quale è stato realizzato un approfondimento internazionale sulla condizione delle nuove generazioni, sui più grandi paesi europei (Germania, Regno Unito, Francia, Italia e Spagna) su un campione di 1.000 giovani tra i 18 e i 32 anni rappresentativo all’interno di ciascun paese.

 

“I giovani italiani – spiega Alessandro Rosina, ordinario di Demografia e Statistica sociale alla Facoltà di Economia dell’Università Cattolica di Milano e uno dei curatori del Rapporto Giovani del Toniolo – non sono una generazione “senza futuro”, una generazione “perduta”. Sembrano piuttosto una “generazione smarrita”, che sta cercando la propria strada e fa fatica a trovarla nel nostro paese”.

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