Milano città delle opportunità. “Ma poi si fa un bagno di realtà e i tanti delusi guardano altrove”

16/09/2024
IL GIORNO
Milano città delle opportunità. “Ma poi si fa un bagno di realtà e i tanti delusi guardano altrove” IL GIORNO

lessandro Rosina, docente di Demografia e Statistica alla Cattolica, Milano resta fortemente attrattiva, per molti è la città dove poter realizzare i sogni. Come si caratterizza questa ripresa, fra carovita, calo demografico e difficoltà di trovare casa per i nuovi studenti universitari che scelgono di venire a studiare qui?

“Una ripresa faticosa. Da un lato c’è in atto un processo demografico che la rende carente di giovani, visto il basso tasso di natalità che condivide con il resto dell’Italia, e che riguarda altre realtà europee anche se noi ne soffriamo di più. Dall’altra compensa questo svantaggio della bassa natalità con la capacità di attrarre giovani da fuori e anche a livello internazionale. La capacità attrattiva di capitale umano qualificato del sistema Milano, in particolare di lavoratori con alto livello di formazione e di competenze, si è consolidata sulla spinta di Expo 2015. Dopo la flessione determinata dalla pandemia, il flusso di lavoratori con formazione terziaria è tornato su livelli elevati: da poco più di 10 mila ingressi l’anno nel 2014 si è saliti a oltre 15 mila. Continua anche l’attrattività di giovani studenti. La componente dei fuori sede nelle università milanesi è in valore assoluto la maggiore in Italia. In termini relativi si tratta di circa il 70% del totale degli studenti, un valore superato solo da Bologna”.

Quindi?

“Il problema è che quando si arriva per studio e per lavoro si fa un bagno di realtà, ci si scontra con gli aspetti negativi, ovvero il costo degli affitti e il costo della vita. Non solo non si trova casa ma anche la risposta ai propri obiettivi professionali e progetti di vita ne resta ridimensionata”.

Le nuove generazioni sono poco disposte a fare sacrifici?

“È aumentata la mobilità. Molti giovani fanno un anno qui e poi delusi dall’esperienza scelgono città come Parigi, Barcellona Berlino. Chi decide di restare cerca soluzioni abitative anche a cento chilometri, Novara, Torino, ad esempio”.

Urge inversione di tendenza

“Bisognerebbe intervenire subito sulla questione abitativa, la situazione è peggiorata notevolmente. Anche perché nel frattempo c’è un altro aspetto che dobbiamo prendere in considerazione”.