Mancano le competenze digitali, ed è colpa della scuola

26/04/2016
CHE FUTURO
Mancano le competenze digitali, ed è colpa della scuola CHE FUTURO

Sono uscita dall’istituto professionale alberghiero un anno fa. Ora mi sono iscritta alla facoltà di tecnologia alimentare”.
“Quindi sai cucinare bene?”
“Sì ma perché me l’ha insegnato mia madre. A scuola mancavano i laboratori”.

Beatrice, 19 anni, bergamasca fa parte di quel 50% dei giovani che non vedono nel loro percorso scolastico una risorsa per costruire il proprio presente e un futuro professionale.

L’allarme è stato lanciato nei giorni scorsi dal rapporto 2016 presentato dall’istituto “Giuseppe Toniolo” sulla “Condizione giovanile in Italia”. Una fotografia “scattata” prendendo in esame oltre 9 mila giovani tra i 18 e i 33 anni con titolo di studio, condizione lavorativa e residenza diverse.

La sentenza data dai ragazzi è grave: solo il 41% dei giovani (con una punta del 44,5% tra gli studenti che hanno fatto studi tecnici) ha dichiarato di essere d’accordo sul fatto che l’istruzione serva per trovare più facilmente lavoro.

I giudizi in merito alla fruibilità nel mondo del lavoro di quanto imparato a scuola non sono per nulla ottimisti.

Una percezione dettata dall’esperienza dei nostri giovani che sono rassegnati di fronte alle falle del nostro sistema d’istruzione: “Riguardo alla possibilità di trovare un adeguato lavoro e realizzare i propri progetti di vita – ha spiegato Alessandro Rosina, professore di demografia e statistica sociale, direttore del Laboratorio di statistica applicata alle decisioni economico-aziendali – i giovani italiani sono diventati consapevoli negli ultimi anni soprattutto dell’importanza di due aspetti:

1. rispetto all’atteggiamento individuale è richiesta una maggiore disponibilità ad adattarsi;
2. rispetto alla scuola è aumentato il riconoscimento dell’utilità di acquisire solide competenze al di là del titolo di studio.

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