12/12/2021 | |
IO DONNA |

«Dal 2011 a prima della pandemia sono nati mezzo milione di bambini in meno: come se in un anno non fosse nato nessun italiano. Una generazione perduta»: è l’impressionante sintesi sul calo delle nascite di Alessandro Rosina, ordinario di Demografia nella facoltà di Economia dell’università Cattolica di Milano, al congresso della Società Italiana di Neonatologia.

«Oltre a fare meno figli – solo 404mila nel 2020, erano un milione negli anni Sessanta – l’età media della donna per il primo è oltre 31 anni. I childless, i senza figli, sono passati dall’11 al 22 per cento. E con la pandemia, c’è stato un ulteriore calo del 10 per cento delle nascite». Eppure, proprio durante questo periodo durissimo, ci sono donne che hanno optato per una scelta controcorrente: un figlio nonostante tutto. Nonostante la paura, nonostante la precarietà professionale e nonostante la giovane età. O forse proprio per questo. Abbiamo intervistato tre mamme giovani, per capire le loro motivazioni: incoscienza o estremo coraggio?