Longevity: la chiave per affrontare il futuro è la consapevolezza

15/04/2025
Longevity: la chiave per affrontare il futuro è la consapevolezza WE WEALTH - 15 Aprile 2025

La longevità rappresenta oggi una delle più grandi conquiste della nostra epoca, ma anche una delle sfide più complesse per la società e per l’economia. Vivere più a lungo e in buona salute implica una profonda ristrutturazione dei modelli di welfare, della gestione del patrimonio e delle abitudini di risparmio. Ecco perchè in occasione del Salone del Risparmio 2025Fidelity International ha voluto promuovere un articolato confronto tra esperti, accademici e operatori finanziari per analizzare le implicazioni finanziarie della longevità e le risposte possibili per il settore della consulenza.

Un nuovo paradigma demografico

Alessandro Rosina, professore ordinario di Demografia all’Università Cattolica e Senior Associate Research Fellow di ISPI e primo speaker della conferenza, ha tracciato la cornice generale all’interno del quale si sviluppa il megatrend della longevity: “Stiamo vivendo un cambiamento senza precedenti. L’aspettativa di vita media ha superato gli 80 anni, e nel 2050 l’“italiano tipo” non sarà più un trentenne, ma un settantacinquenne. Questo stravolgimento della struttura per età impone di ripensare i modelli economici e sociali. I sistemi di welfare nati nel dopoguerra, basati su una popolazione giovane e su un forte supporto familiare, non sono più sostenibili”.

L’umanità, ha aggiunto il professore, ha vissuto per millenni con una prospettiva di vita limitata e una condizione materiale precaria. “Solo recentemente, grazie alla rivoluzione industriale e a progressi sociali ed economici, abbiamo raggiunto una fase storica in cui è possibile vivere a lungo e in condizioni dignitose. Tuttavia, non esiste alcuna legge naturale che garantisca che questo progresso continuerà automaticamente. Per questo si rende necessaria una gestione consapevole della relazione tra longevità e risorse”.

Ma non è tutto: il cambiamento demografico comporta anche uno squilibrio nella composizione per età della popolazione. I grafici mostrati da Rosina evidenziano come la curva della popolazione over 65 stia superando quella degli under 5. In Italia, entro il 2050, la classe demografica più numerosa sarà quella dei 75enni.

“Questo implica la necessità di ripensare completamente il modello di welfare, le politiche pubbliche e l’organizzazione dell’economia. Il vecchio sistema di welfare assistenziale e familiare è oggi infatti inadeguato per affrontare le sfide del cambiamenteo demografico. Le famiglie non sono più in grado di supplire alle carenze dello Stato: aumentano i single, le separazioni, la mobilità geografica, mentre le donne – tradizionalmente pilastro del welfare informale – sono ora attivamente impegnate nel mondo del lavoro”.

Infine, il professore della Cattolica ha sottolineato che le preoccupazioni principali delle persone tra i 65 e i 74 anni riguardano l’accesso alla sanità, le pensioni, ma anche il desiderio di non diventare un peso per i figli e le generazioni successive. “La longevità deve essere dunque vissuta come un’opportunità, ma affinchè ciò sia possibile sono necessari nuovi strumenti, nuove relazioni tra le generazioni e la capacità di costruire un “patto con sé stessi”, ossia di pianificare per tempo il proprio futuro”.

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