09/06/2024 | |
IL GIORNALE - 9 Giugno 2024 |
Mettiamola così. Non è una novità che l’Italia sia un paese per vecchi. È il secondo paese al mondo per longevità (dopo il Giappone), il più anziano di tutta Europa, con il record in negativo delle nascite e, ora, alle prese anche con la fuga dei giovani. È un cambiamento «strutturale» di cui ci siamo accorti troppo tardi: abbiamo fatto talmente fatica a capirlo che non avevamo neanche una parola per definirlo. C’è voluto Alessandro Rosina, ordinario di Demografia all’Università Cattolica di Milano ormai nel 2008 a coniare il neologismo «de-giovanimento». Quello che, invece, è del tutto nuovo è che questo potrebbe portarci ad essere pionieri mondiali. Primo, perché «primato per longevità» significa che «sappiamo» (per lo più inconsciamente) come vivere a lungo. Ma soprattutto perché il come sapremo (o non sapremo) gestire il fenomeno, non solo disegnerà il Paese che stiamo diventando, e di cui abbiamo ancora scarsa consapevolezza, ma farà (anzi, già lo sta facendo) scuola anche per gli altri paesi del mondo.