| 08/11/2024 | |
ESTRATTO:
Per contrastare tale tendenza, secondo il professor Rosina, «c’è bisogno di due azioni». Da una parte bisognerebbe aumentare la popolazione in età per avere figli: «E per questo, nell’immediato, l’unico modo è attraverso l’immigrazione». Non bisogna tuttavia solo attrarre i migranti, ma anche «metterli nelle condizioni di poter contribuire alla natalità». «La seconda leva, dunque, sono le politiche familiari perché se anche attiriamo gli immigrati ma poi questi si trovano con le stesse difficoltà che scontano i giovani italiani a trovare autonomia dalla famiglia, a entrare in modo solido nel mondo del lavoro, ad avere un reddito di lavoro adeguato, anche loro si troveranno in difficoltà ad avere figli. E non è un caso che in Italia la natalità sia in calo negli ultimi anni anche tra gli immigrati».
L’Italia, rispetto ad altri Paesi europei, è indietro sulle politiche familiari e sugli strumenti di conciliazione tra i tempi di vita e di lavoro. «I Paesi che investono di più sulle politiche familiari si difendono maggiormente dal rischio che la fecondità scenda troppo. Francia e Svezia sono due Paesi con politiche familiari in grado di contrastare questa tendenza. E, ad esempio in Francia, i flussi migratori fanno il resto». In Italia, invece, c’è troppo squilibrio, per cui si registra un problema legato al processo di “degiovanimento”, ovvero ci sono sempre meno giovani (…).
