L’esperto nominato dal Quirinale “Salario minimo, nel Cnel non ci sono posizioni precostituite”

06/10/2023
L’esperto nominato dal Quirinale “Salario minimo, nel Cnel non ci sono posizioni precostituite” CORRIERE DELLA SERA - 6 Ottobre 2023

(estratto)

ROMA È il giorno delle polemiche, dopo che il Cnel ha approvato, col no della Cgil e l’astensione della Uil, un documento di istruttoria tecnica sul salario minimo che, di fatto, scarta l’ipotesi di introdurlo per legge, privilegiando invece il rafforzamento della contrattazione. Le opposizioni, che hanno presentato una proposta di legge per il salario minimo di 9 euro lordi l’ora, attaccano il governo e il Cnel, accusando quest’ultimo, presieduto dall’ex ministro di Forza Italia Renato Brunetta, di voler fare un favore all’esecutivo, contrario appunto alla legge. Alessandro Rosina, professore di Demografia alla Cattolica di Milano, è uno degli 8 esperti nominati dal Quirinale.

Dopo che le opposizioni hanno presentato una proposta di legge per introdurre il salario minimo orario a 9 euro lordi, il governo ha incaricato il Cnel di fare un’istruttoria parlamentino delle parti sociali (64 membri) che sta svolgendo, su incarico del governo Meloni, l’istruttoria: «Nel Cnel, come si è visto, sono emerse posizioni diverse. E anche tra noi esperti e così. Non vedo quindi un orientamento precostituito. Il presidente Brunetta ha manifestato la volontà di fare in modo che il Cnel sia luogo di confronto e di proposte, poi le scelte le farà il governo. Quindi penso che le critiche non dovrebbero riguardare il Cnel ma il merito delle proposte».

Che saranno votate dall’assemblea del Consiglio il 12 ottobre. Se il documento finale confermerà che la soluzione alle retribuzioni basse è «un piano nazionale» per rafforzare la contrattazione, scartando la legge, al voto contrario o di astensione di Cgil e II documento Nell’istruttoria tecnica il Consiglio boccia l’ipotesi di una misura introdotta per legge Uil se ne aggiungerà qualche altro, compreso quello di Rosina, favorevole alla legge.

«Ritengo — spiega — che la contrattazione e la legge non siano tra loro alternative, ma possano convivere, per mandare, tra l’altro, un segnale ai giovani, ovvero che, anche se si resta fuori dalla copertura contrattuale, c’è sempre una rete di protezione». Tuttavia, il documento del Cnel è destinato ad essere approvato a larga maggioranza. Poi il governo, forte di questa pronuncia, farà in modo che la proposta di legge delle opposizioni non venga approvata. A Pd, 5 Stelle, Verdi, Si e Azione non resterà che la mobilitazione e la raccolta di firme a sostegno della legge. Si partirà l’8 ottobre con un grande «firma day».