Lavoro e maternità, unione difficile.

09/02/2025
Lavoro e maternità, unione difficile. IL GIORNO - 9 Febbraio 2025

ESTRATTO:

La demografia offre un vantaggio: manda avvisi in anticipo. Se sei un politico attento li cogli, ti prepari e investi. Altrimenti sei costretto a rincorrere e a spendere”. A questa premessa Alessandro Rosina, professore di demografia e statistica sociale dell’Università Cattolica, ne aggiunge una seconda: “Non abbiamo più anziani del resto d’Europa”. Eppure si lamenta l’aumento dei costi sanitari.

“Sappiamo da vent’anni che ci sarebbero stati più ultraottantenni, bisognava investire in politiche di invecchiamento attivo e di sostegno. Tenendo conto dell’incidenza delle malattie croniche, la demografia poteva indicare da tempo la proiezione del tasso della popolazione non autosufficiente. Se gestiamo meno bene i servizi è perché siamo meno capaci”.

Sulle nascite, invece?

“La nostra natalità è più bassa. Per garantire un equilibrio generazionale occorre un tasso di fecondità di due figli a donna. Il Paese è all’1,5 da 40 anni: oggi siamo a 1,2”.

Qual è il prezzo di questa crisi demografica?

“Se si riducono bambini e giovani si taglia in prospettiva la popolazione lavorativa e la possibilità di crescere. Unito alla maggior longevità determina un incremento dei costi sociali”.

I giovani desiderano ancora diventare genitori?

“Studi misurano che il desiderio è lo stesso dei coetanei di altri Paesi. Ne posticipano la realizzazione perché ritardano il raggiungimento dell’autonomia economica. L’età avanza e o riducono il numero di figli o rinunciano. Accanto alla stabilizzazione lavorativa a rilento e alle preoccupazioni provocate da guerre e cambiamenti c’è una carenza di politiche di sostegno”.

Qualche passo in avanti…

“Pochi e lenti. La riforma del congedo parentale per non far ricadere sulla mamma l’intera gestione dei figli e metterla spesso davanti alla scelta: maternità senza lavoro che genera più povertà familiare o lavoro senza maternità. Il part-time: da noi non è quasi mai volontario, è scelto dall’azienda per tagliare il costo del lavoro. I servizi fin dalla prima infanzia: il nido, di qualità, con orari flessibili e costi accessibili, dovrebbe essere per tutti”.

Ci sono differenze tra province?

“Ci sono territori che grazie all’attrattività lavorativa e a politiche locali che mettono una toppa alle carenze nazionali riescono a garantire un po’ di più questi servizi”. L.B.