La demografia aiuta nella gestione del cambiamento

28/12/2016
SOLE 24 ORE
La demografia aiuta nella gestione del cambiamento SOLE 24 ORE

Dai tempi del reverendo Thomas Malthus ci si riferisce alla demografia come a una «scienza triste». Trovare in questa disciplina gli elementi guida per costruire, non subire, il futuro e, anzi, usare i suoi strumenti predittivi per costruirne uno migliore, è il cambio di paradigma proposto dal saggio «Il Futuro che (non) c’è – Costruire un domani migliore con la demografia», autori Alessandro Rosina e Sergio Sorgi, edito da Egea – Università Bocconi.

La chiave di lettura sta tutta nel “non” messo tra parentesi nel titolo: la demografia ci può aiutare a gestire il cambiamento e la complessità che oggi spaventano e disorientano e a vedere, invece, il futuro che c’è. A non arrenderci ai dati di fatto, quelli che spesso alimentano i luoghi comuni («Il welfare è finito.. E’ un bene se i giovani se ne vanno.. Il lavoro non c’è e ce ne sarà sempre meno»…), prendendoli come dogmi di immobilità. Ma ad affrontare preparati i grandi processi di trasformazione della società, operando le scelte più opportune per un benessere, che è l’altra parola centrale del libro, diffuso e condiviso dal maggior numero possibile di persone e di generazioni.

Welfare, lavoro, rapporti tra padri e figli, innovazione e sviluppo, di vita dei singoli e delle città sono al centro dell’intervista video con Alessandro Rosina, ordinario di Demografia e Statistica sociale alla Cattolica di Milano e coordinatore del Rapporto Giovani dell’Istituto Toniolo, online su Job24.

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