Estratto
«Il flusso migratorio che arriva a Milano segue in parte quello italiano spiega il demografo docente della Cattolica Alessandro Rosina — . Chi viene in Italia proviene dall’Africa e dall’Est Europa. Poi la distribuzione sul territorio varia e in alcuni quartieri Milano ha attratto quell’immigrazione, come quella filippina, specializzata nei servizi di aiuto alla famiglia. Il capoluogo lombardo è una città particolarmente attrattiva, (…).
Ma a Milano non c’è solo chi viene. Ma anche chi va e poi ritorna. «Milano è una città dove ci si forma. Spesso c’è chi poi de[1]cide di fare esperienza all’estero prosegue Rosina . Ma poi sceglie di far ritorno a Milano dopo avere sperimentato altrove. E molto tipico voler mettersi alla prova in diversi contesti e poi tornare: è un fenomeno che riguarda sia chi è nato a Milano, sia chi a Milano si è solo formato». Dall’estero, nel 2022, hanno trasferito la residenza a Milano circa 18 mila persone. Di questi più di tremila sono cittadini italiani di ritorno nel capoluogo lombardo.
Chi lascia la città, invece, si sposta per lo più nell’hinterland: oltre 14 mila residenti si so[1]no trasferiti in provincia nel corso del 2022.
«A Milano c’è una grande mobilità di spostamenti prosegue il demografo Rosina . Ma il saldo tra entrate e uscite è sempre positivo. E una città molto dinamica. Sia dal lato sociale che demografico. Per questo c’è una certa mobilità sia in arrivo che in uscita. Basti pensa[1]re che a Milano c’è chi arriva per “uso quotidiano”. E una città che attira per lavoro, studio e anche per eventi internazionali. E una città di passaggio, dove si sperimenta. Può essere una destinazione, come un punto di partenza. C’è una dinamicità degli eventi migratori molto marcata» (….).