05/02/2018 | |
EURONEWS |
“Avevo 20 anni non permetterò a nessuno di dire che questa è la migliore età della vita”: la frase che l’esistenzialista francese Paul Nizan scrisse agli inizi del secol breve si adatta anche alla condizione dei giovani italiani del XXI secolo. L’occasione delle elezioni significa qualcosa per loro? Uno studio in corso di pubblicazione dell’Istituto Toniolo (Milano) fotografa una realtà sconcertate della gioventu’ italiana. Abbiamo sentito il curatore dello studio Alessandro Rosina, professore di Demografia e Statistica all’Università Cattolica di Milano.
Questa è la sintesi stampa ufficiale del sondaggio realizzato in collaborazione con l’Università Cattolica del Saro Cuore a Milano. IL 40% DEI GIOVANI LONTANO DALLA POLITICA, solo il 35% aderisce convintamente ad un partito o movimento in campo
Difficile oggi prevedere quanti giovani andranno alle urne il 4 marzo e quale forza politica sceglieranno.
Ci sono però due elementi solidi che possono aiutare a capire l’orientamento delle nuove generazioni. Il primo è l’atteggiamento di fondo verso i singoli movimenti e partiti, che consente di ottenere un’idea sul bacino potenziale da cui può pescare ciascuna forza politica. Il secondo è la distanza da tutta l’attuale offerta politica, che permette di ricavare una misura della possibile astensione.
In uno studio in corso di pubblicazione nell’edizione 2018 del Rapporto giovani dell’Istituto Toniolo, sono stati analizzati in modo approfondito i dati di un’indagine condotta ad ottobre 2017 sull’atteggiamento delle nuove generazioni (campione di 3034 persone di età 20-34 anni rappresentativo su scala nazionale) verso la politica e sul loro orientamento al voto, in combinazione con il profilo sociale, la condizione economica e i valori di riferimento.