Donne che non vogliono figli: l’altra narrazione (scomoda)

17/05/2024
Donne che non vogliono figli: l’altra narrazione (scomoda) AVVENIRE - 17 Maggio 2024

Una ricerca condotta da Francesca Luppi e Alessandro Rosina e ripresa di recente su Neodemos apre lo sguardo a un panorama meno scontato: se si guarda alle donne tra i 30 e i 34 anni che non hanno figli, definite anche childless, il 1 9% dice di non volerne affatto, il 26% è debolmente motivata a diventare madre, mentre il restante 55% i figli li desidera eccome. Ovviamente le aspirazioni possono cambiare nel tempo a seconda delle circostanze, i due gruppi mostrano però

alcune d ferenze significative: le childfree, cioè le donne che non vogliono figli per nessuna ragione, rispetto al resto delle childless”, hanno mediamente titoli di studio più bassi (25% di laureate contro il 32%), meno relazioni stabili (31% contro 50%), redditi inferiori (a guadagnare meno di 500

euro al mese è il 41% rispetto al 23%) e più spesso non studiano e non lavorano (27% di Neet” contro il 23%). Ciò che emerge, insomma, non è proprio una storia di autentica emancipazione, ma una vicenda piuttosto lontana da quella narrazione tanto in voga che arriva fin quasi a compiacersi dell’assenza di bambini. È la vita delle persone che, in una società complessa, deve fare i conti con le sfide di una realtà sfaccettata: ci sono condizioni che rendono più difficile pensare a una famiglia,

anche se magari poi tutto cambia, perché con l’amore non si sa mai, altre che invece consentono di desiderare dei figli, mentre alla fine prevale la carriera o altro, e in fondo può andare bene lo stesso. I figli oggi non sono più l’unica opzione per realizzarsi, eppure continuano a popolare la

prospettiva del desiderio di donne e uomini, e non si dovrebbe avere timore di ammetterlo.

Perché se veramente c’è una libertà di scelta da difendere, l’esito di questo impegno dovrebbe condurre a rimuovere tutti gli ostacoli, materiali, culturali, ideologici, che rendono faticoso il cammino per diventare genitori. Diversamente, è come fornire incentivi alla denatalità.