Non esiste nulla di più dinamico, teoricamente senza limiti nel suo rinnovo continuo, di una popolazione. Ci sono popolazioni in crescita, altre in declino, altre che passano dal declino alla crescita o viceversa, ma mai ferme. In nessun paese del mondo la popolazione di oggi è uguale a quella dell’anno scorso.
Topic: ulteriori temi demografici
Un nuovo progetto riformista con al centro le nuove generazioni
Senza riforme ci si tiene un Paese che non funziona o che funziona per sempre meno cittadini. Chi ha rendite di posizione e benessere passato da proteggere, migliora la propria situazione relativa. Chi è in difficoltà o fa il suo ingresso nella vita adulta e professionale, si trova invece con crescente rischio di esclusione e restrizione di opportunità. Nel complesso il paese stenta a crescere e aumentano le diseguaglianze.
No al linguaggio violento in rete. Ma non è chiaro come reagire
Il web sta diventando sempre più importante, oramai quasi imprescindibile, come strumento per informarsi, confrontarsi, accedere a servizi amministrativi, condividere idee ed esperienze, creare progetti comuni. Negli ultimi anni è cresciuta notevolmente anche la presenza degli anziani in Rete, usata come mezzo per interagire con le famiglie dei figli, come contesto di relazione sociale, come fonte di informazioni.
Ripensare città inclusive per i giovani
LE CITTA’ nel XXI secolo continueranno ad essere centro di sviluppo e innovazione, ancor più che nei secoli passati, ma lo faranno verosimilmente in modo diverso. Come vanno, allora, letti i dati rielaborati da McKinesy sul rallentamento della popolazione urbana? Proviamo a rispondere in quattro punti più una premessa.
Va innanzitutto ricordato che questo secolo è il primo nella storia in cui è più comune vivere nelle città che altrove. Inoltre, sulla ricchezza globale, la parte prodotta nelle metropoli continuerà a crescere. Fatta questa premessa, un primo punto da mettere in rilievo è che la popolazione mondiale ha smesso di correre al ritmo osservato nel XX secolo. Continueranno a crescere in modo esuberante ampie parti dell’Africa e alcuni paesi dell’Asia, ma molto meno il resto del mondo e ancor meno l’Europa. Questo, ovviamente, ha ricadute anche sulla demografia delle città, ma non necessariamente sul loro peso relativo entro i vari paesi.
Secondo punto: il successo dei sistemi urbani dei prossimi decenni dipenderà molto più dalla qualità che dalla quantità, nella direzione aperta dalle smart cities. Terzo punto: le grandi città di questo secolo insistono su un sistema molto più ampio rispetto ai confini amministrativi. L’idea stessa di abitanti va ripensata: oltre allo stock di residenti acquisiscono sempre più importanza i flussi, ovvero il contributo di chi partecipa temporaneamente o a distanza ai processi della città. Ad esempio, la fascia d’età tra i 15 e i 25 anni è quella demograficamente meno consistente a Milano, ma diventa la più rilevante se si includono come parte attiva gli studenti non residenti.
Quarto: rispondere al ”degiovanimento” che indebolisce la crescita propulsiva delle città, è possibile attivando e alimentando circoli virtuosi di innovazione e inclusione che mettono al centro le nuove generazioni. Le metropoli che ci riusciranno diventeranno i veri motori di sviluppo dei prossimi decenni
Ripartono i matrimoni. Fine della crisi?
Nei novant’anni di storia del Paese raccontati dall’Istat, nato nel 1926 con il nome di Istituto Centrale di Statistica, il punto più basso dei matrimoni è stato toccato nel 2014 con meno di 190 mila celebrazioni. Nemmeno negli anni più bui della seconda guerra mondiale si era scesi così in basso. Molto vivace era stata, allora, la successiva ripresa. Dalle 215 mila nozze del 1944 si salì a oltre 385 mila nel 1948. Ma la vera “epoca d’oro del matrimonio” arriva successivamente e corrisponde agli anni che vanno dal 1956 al 1963. E’ una fase in cui l’intero paese si rialza, non solo per la ricostruzione, ma per l’inizio di un nuovo percorso di sviluppo che intreccia crescita economia, welfare in espansione, fiducia nel futuro. Assieme all’economia si alzano anche i matrimoni e, successivamente, le nascite.