
La decisione su chi sarà il nuovo sindaco di Milano dipenderà più dal voto delle primarie che da quello di giugno. Sono molti i motivi per andare a votare domenica, qualsiasi sia il candidato preferito. Majorino ha fatto una campagna coraggiosa e appassionata, partendo da un’esperienza amministrativa solida e seguendo una vocazione propria, senza aspettare direttive o spinte dall’alto. Riempirlo di consensi sarebbe un segnale forte di una città che, più che i conti freddi, mette al centro le persone e premia l’autodeterminazione. Balzani raffigura la continuità con Pisapia, anche se non necessariamente con la sua amministrazione. Ha caratteristiche importanti dalla sua parte, come l’essere donna e competente. Chi pensa di votarla solo per evitare di consegnare la città al manager di Expo fa un torto alle sue alte qualità. Giuseppe Sala rappresenta la Milano pragmatica, quella di chi non si sente necessariamente né per Renzi né contro Renzi e che assegna un bilancio positivo, nella sostanza, all’Esposizione universale. Sala ha gli stessi difetti di Pisapia: non è donna e non è giovane. Ha però, come Pisapia, dalla sua parte assessori che tali caratteristiche le possiedono e che hanno anche saputo dimostrare sul campo il proprio valore.