Posts By: Alessandro Rosina

Giovani e virus, l’età dell’incertezza

C’è un mondo nuovo da costruire dopo la crisi sanitaria. La pandemia, con i suoi rischi e le sue implicazioni ci costringe a farlo, forzandoci a rimettere in discussione molti dei punti di riferimento su cui era costruita la nostra quotidianità passata in termini di vita privata, sociale, scolastica, lavorativa. Ma questo tempo e questa prova possono essere trasformati in un’opportunità unica per guardarci individualmente dentro e guardare collettivamente oltre. La crisi ci dice, al massimo, cosa non possiamo più essere e fare, ma sta a noi decidere cosa diventare dopo questa esperienza. La Bibbia è piena di momenti di passaggio, di abbandono di un luogo e di una condizione per assumere l’impegno di un nuovo inizio. La Pasqua stessa ha alla base un desiderio di rinnovamento che trasforma quello che la realtà ci presenta come un fallimento o una perdita in rinascita che apre nuovi orizzonti di senso e di valore.

I nostri giovani disposti ai sacrifici: spinta a cambiare

E’ passato esattamente un mese da quando il lockdown è stato esteso all’intera penisola. Da allora viviamo tutti una comune condizione di spaesamento. Le due frasi più utilizzate in questo periodo sono state “andrà tutto bene” e “nulla sarà più come prima”, ma non abbiamo ancora chiaro come far stare assieme l’auspicio della prima con la consapevolezza della seconda.

Una chiamata collettiva va favorita con gli strumenti adeguati

Gli italiani – ma vale per gran parte del mondo più ricco – si erano abituati a vivere una normalità libera dai grandi flagelli della guerra e della peste presenti in modo endemico nel passato. L’Uomo andato sulla Luna pensava di poter guardare da lontano i terribili rischi del mondo vissuto dalle generazioni precedenti. In effetti è così, ma solo se non diamo per scontato la possibilità che grandi conflitti e grandi epidemie, pur in forma diversa, possano tornare a colpire. Questo timore è diventato particolarmente acuto in queste ultime settimane, perché la sensazione di tutti è di trovarsi come i protagonisti di Pleasantville: strappati dalla nostra quotidianità e catapultati improvvisamente dentro ad una fiction, di quelle con trama distopica.

L’aiuto che mancherà/ La formidabile generazione del dopoguerra

Una cosa che abbiamo capito fin dall’inizio della pandemia è che tutti possiamo contrarre il Covid-19 e partecipare alla sua diffusione, ma le vittime principali sono gli anziani. Si tratta di un dato che trova solida conferma nel monitoraggio fornito quotidianamente dalla Protezione civile.

Covid-19, il Paese si deve mobilitare come in tempo di guerra

Il mondo è sotto attacco. Che lo scenario che si è aperto con l’insorgenza e la diffusione di Covid-19 sia come quello di una guerra lo stanno da qualche giorno affermando molti esperti e rappresentanti delle istituzioni. Allo stesso modo, viene detto, dovremo pensare alla situazione che si dovrà affrontare alla fine dell’emergenza sanitaria come a un dopoguerra, con un modello sociale ed economico da ricostruire (o, meglio, nuovo da avviare).