L’Italia ancora non è un paese per giovani: come invertire la tendenza

13/04/2023
11.30
AULA MALINVERNI - Via Sant'Agnese Milano
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Quanto sappiamo di quello che pensano i giovani? Di quello che desiderano, di come guardano il mondo, delle aspettative che hanno, e frustrazioni, e sogni, e opinioni? Quanto li mettiamo davvero al centro della politica, della narrazione pubblica, quanto permettiamo loro di essere protagonisti delle decisioni politiche e sociali?

La risposta è: poco. Pochissimo. Il cosiddetto protagonismo giovanile è più una chimera che una realtà. Le storie dei giovani vengono troppo spesso utilizzate come armi di distrazione di massa, raccontando soprattutto gli eccessi, le stupidità, le sfortune incredibili, i casi umani – invece di andare a bussare alla porta di quei 5 milioni e 800mila giovani tra i 15 e i 24 anni, più 1 milione e 200mila giovani adulti tra i 25 e la soglia dei 30 anni, che ogni giorno vivono una vita normale, cercando di fare il meglio possibile con quello che hanno, e che hanno una visione del mondo in cui vivono, di quello che vorrebbero della loro città, dal loro paese, dalle persone che li governano.

Ci sono delle luminose eccezioni, degne di nota. Una di queste è il Rapporto Giovani curato ormai da molti anni dall’Istituto Toniolo, la più estesa ricerca italiana sulla condizione giovanile. Altre eccezioni sono le realtà associative che mettono appunto i giovani al centro, fondate da giovani per giovani, guidate da giovani, e cercano di fare la differenza creando iniziative e progetti in Italia e altrove.

La puntata del podcast della Repubblica degli Stagisti in programma live all’università Cattolica di Milano giovedì 13 aprile ha proprio come tema quello del protagonismo giovanile. Per capire cosa pensano i giovani e quanto si sentono ascoltati e rappresentati in Italia oggi. Per farlo avremo due ospiti: il professor Alessandro Rosina, “rockstar” della demografia e grande esperto di giovani, soprattutto in qualità di coordinatore scientifico dell’Osservatorio giovani dell’Istituto Toniolo, e poi Beatrice Nespoli, una delle responsabili di Culturit, organizzazione non profit fondata nel 2015 che si prefigge di formare studenti universitari di tutte le facoltà attraverso progetti focalizzati sulla valorizzazione e lo sviluppo dei beni culturali italiani.

A loro chiederemo cosa vuol dire essere giovani oggi, quali sono le difficoltà più frequenti da affrontare, cosa andrebbe fatto per rendere i giovani davvero centrali nel dibattito pubblico e per portarli nella stanza dei bottoni, affinché possano contribuire alle decisioni politiche di oggi e di domani (che riguarderanno, peraltro, loro specialmente nei decenni futuri!).

Rosina, 54 anni, è ordinario di Demografia e Statistica sociale alla Facoltà di Economia della Cattolica di Milano, dove è stato anche direttore del Dipartimento di Scienze statistiche, ed è oggi direttore del “Center for Applied Statistics in Business and Economics”. Il rapporto Giovani di cui è coordinatore scientifico, indagine sui Millennials nati tra i 1980 e il 2000, è arrivato ormai alla sua decima edizione. Uno dei libri più famosi che Rosina ha scritto – a quattro mani con la giornalista Elisabetta Ambrosi – uscito nell’ormai lontano 2009 e dunque in un certo senso “profetico” si intitola “Non è un paese per giovani” con un sottotitolo ancor più eloquente: “L’anomalia italiana: una generazione senza voce”. Rosina è anche protagonista di due TEDx: il primo nel 2014, “Perché l’Italia è un Paese per giovani”, realizzato nel TedXIed, evento TEDx promosso dall’istituto Europeo di Design; il secondo nel 2022 al TEDxMilano, “Un figlio nel XXI secolo tra scelta individuale e valore collettivo”.

Beatrice Nespoli ha invece 25 anni e si è laureata solo pochi mesi fa alla magistrale in storia dell’arte all’università Cattolica, dove già aveva fatto un percorso triennale in Beni culturali. Anche grazie a un’esperienza di servizio civile in un ufficio cultura ha capito di avere una passione per la divulgazione della cultura, e di volersi attivare per valorizzare le realtà culturali sul territorio e creare eventi per farle conoscere al vasto pubblico. Due anni fa, nel 2021, è entrata a far parte di Culturit Cattolica – e l’associazione ha alcuni gruppi proprio dentro le università – e in particolare nell’area progetti, di cui è diventata responsabile. Dal settembre del 2022 è responsabile nazionale progetti di Culturit e lavora come operatrice museale al Rossini art site e come guida presso Archeologistics.

Rosina e Nespoli, da prospettive anagrafiche e professionali molto differenti, racconteranno la loro visione di come si può e si deve dare voce alle nuove generazioni, con l’obiettivo di far ridiventare l’Italia, finalmente, un paese per giovani.

Giovedì 13 aprile la registrazione, nella sede storica di via Sant’Agnese 2: appuntamento, per chi volesse assistere al live della puntata e dibattere con gli ospiti, alle ore 11:15 nello studio multimediale “aula Malinverni”.